mercoledì 15 aprile 2015

E' capitato a me

                                                 Come si entra nella prostituzione


"Da tempo sognavo di andarmene in Europa. Dovevo sostenere economicamente la mia famiglia e volevo lavorare come cuoca. A 19 anni, un reclutatore è venuto a propormi un lavoro e si è offerto di pagarmi il viaggio. Ma era necessario, innanzitutto, che io mi sottoponessi ad un rito voodoo in cui avrei giurato di rimborsare al reclutatore un debito di 50.000 euro. Il sacerdote affermava che avrei perso l'anima se fossi fuggita o se non avessi pagato il debito. Al mio arrivo in Europa, il reclutatore mi ha confiscato il passaporto e mi ha spinto sul marciapiede". [Testimonianza ricavata dall'articolo di Amandine Penna "Nigeria : Vol Direct Pour le Trottoir”, pubblicato su Elle, il 15 maggio 2006, pp. 99-102 ]
 
"Da ragazzina sono stata maltrattata e stuprata da mio padre. A 14 anni sono fuggita da casa  e sono andata a vivere dalla nonna, che non si è mai veramente occupata di me. Trascorrevo molto tempo in strada. Un giorno ho incontrato un uomo e mi sono messa subito con lui. Per la prima volta in vita mia, mi sentivo amata e desiderata. Nel giro di un anno, mi ha indotto a prostituirmi. Era un magnaccia e reclutava ragazze come me in strada e nei bar" [Tratto da numerose testimonianze lette e sentite]
 
"A scuola i ragazzi mi consideravano una "troia". In seguito  ho subito molti stupri collettivi da quei ragazzi. Poi  più nulla è rimasto come prima. Pensavo di non valere niente. C'è stata una lunga discesa all'inferno. Sono caduta nella prostituzione. Pensavo di essere capace di far soltanto quello" [Dal racconto di una giovane vittima, 2010]
 
"Ero studentessa in un Paese straniero. Avevo pochissimi soldi. I miei genitori non mi sostenevano più economicamente. Ho visto un'offerta di lavoro come ballerina di lap dance. Ho pensato che potesse trattarsi di un modo per guadagnare soldi rapidamente. Purtroppo, il "lavoro" ha inghiottito a poco a poco la mia vita. Il club distribuiva droga per sostenere il ritmo di lavoro. Ho iniziato a soffrire di dipendenza. Poi una persona del club mi ha detto che potevo guadagnare di più avendo rapporti sessuali altrove. A questo punto, non avevo più nulla da perdere. Sono scivolata rapidamente nella prostituzione" [Questa è una ricostruzione ricavata da testimonianze raccolte da Melissa Farley sul sito "Prostitution, Research and Education” e da numerose testimonianze pubblicate in rete da sopravvissute alla prostituzione].
 
"Il mio Paese era in guerra. Quando il mio villaggio è stato invaso, i militari hanno stuprato molte donne nelle loro case. Hanno condotto alcune di loro nel campo militare e le hanno tenute prigioniere nei bordelli. C'ero anch'io. Sono stata tenuta cinque mesi in questo campo di stupri e di morte. A volte mi stupravano 40 uomini al giorno. Al mio ritorno nel villaggio, sono stata espulsa dalla mia famiglia e dai miei cari. Non sapevo dove andare" [Tratto da testimonianze di donne indonesiane, raccolte dalla scrittrice Hilde Janssen e dal fotografo Jan Benning, per la mostra "Comfort Women", 2010, www.janbanning.com.]
 
"Ero commessa in un panificio, con tre bambini e un marito alcolizzato. Avevo bisogno di denaro ed un cugino di mio marito mi ha proposto un lavoro in Francia per le vacanze. Mi ha accolto all'aeroporto e al mio arrivo nell'appartamento, lui ed altri uomini mi hanno sequestrato. Mi hanno stuprato per diversi giorni, poi mi hanno sbattuto in strada. Ci sono rimasta sei mesi, finché sono riuscita a fuggire grazie all'aiuto di un'associazione". [Tratto dal racconto di una vittima, aiutata dal Mouvement du Nid del Calvados, l'associazione di cui si parla, 2011]
 
"In seguito ad una dolorosa separazione, ho perso molti amici. Sono caduta in depressione. E' allora che ho incontrato un uomo che sosteneva di volere una storia senza troppe complicazioni. A me andava benissimo. Mi ha detto che voleva iniziarmi a pratiche scambiste e "libertarie". Non volevo sembrare una moralista ed ho accettato. Progressivamente, mi ha costretta a rimanere in questo ambiente. Mi faceva partecipare a serate in cui gli uomini mi calpestavano. Non sapevo più chi fossi. Poi ha voluto filmarmi. Si trattava di sadomasochismo sempre più violento. Ci ho messo molto tempo ad uscire dal suo dominio e a rendermi conto che si trattava di prostituzione. [Tratto dal racconto di una donna, vittima di una rete di sadomasochismo, riportato in Prostitution et société, n.174, pp.4-7, luglio-settembre 2011]
 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.