"Da tempo sognavo di andarmene in Europa. Dovevo
sostenere economicamente la mia famiglia e volevo lavorare come cuoca. A 19
anni, un reclutatore è venuto a propormi un lavoro e si è offerto di pagarmi il
viaggio. Ma era necessario, innanzitutto, che io mi sottoponessi ad un rito
voodoo in cui avrei giurato di rimborsare al reclutatore un debito di 50.000
euro. Il sacerdote affermava che avrei perso l'anima se fossi fuggita o se non
avessi pagato il debito. Al mio arrivo in Europa, il reclutatore mi ha confiscato
il passaporto e mi ha spinto sul marciapiede". [Testimonianza ricavata
dall'articolo di Amandine Penna "“Nigeria : Vol Direct Pour le Trottoir”, pubblicato
su Elle,
il 15 maggio 2006, pp. 99-102 ]
"Da ragazzina sono stata maltrattata e stuprata da mio
padre. A 14 anni sono fuggita da casa e
sono andata a vivere dalla nonna, che non si è mai veramente occupata di me.
Trascorrevo molto tempo in strada. Un giorno ho incontrato un uomo e mi sono
messa subito con lui. Per la prima volta in vita mia, mi sentivo amata e
desiderata. Nel giro di un anno, mi ha indotto a prostituirmi. Era un magnaccia
e reclutava ragazze come me in strada e nei bar" [Tratto da numerose
testimonianze lette e sentite]
"A scuola i ragazzi mi consideravano una
"troia". In seguito ho subito
molti stupri collettivi da quei ragazzi. Poi
più nulla è rimasto come prima. Pensavo di non valere niente. C'è stata
una lunga discesa all'inferno. Sono caduta nella prostituzione. Pensavo di
essere capace di far soltanto quello" [Dal racconto di una giovane
vittima, 2010]
"Ero studentessa in un Paese straniero. Avevo
pochissimi soldi. I miei genitori non mi sostenevano più economicamente. Ho
visto un'offerta di lavoro come ballerina di lap dance. Ho pensato che potesse
trattarsi di un modo per guadagnare soldi rapidamente. Purtroppo, il
"lavoro" ha inghiottito a poco a poco la mia vita. Il club
distribuiva droga per sostenere il ritmo di lavoro. Ho iniziato a soffrire di
dipendenza. Poi una persona del club mi ha detto che potevo guadagnare di più
avendo rapporti sessuali altrove. A questo punto, non avevo più nulla da
perdere. Sono scivolata rapidamente nella prostituzione" [Questa è una
ricostruzione ricavata da testimonianze raccolte da Melissa Farley sul sito
"Prostitution, Research and Education” e da numerose testimonianze
pubblicate in rete da sopravvissute alla prostituzione].
"Il mio Paese era in guerra. Quando il mio villaggio è
stato invaso, i militari hanno stuprato molte donne nelle loro case. Hanno
condotto alcune di loro nel campo militare e le hanno tenute prigioniere nei
bordelli. C'ero anch'io. Sono stata tenuta cinque mesi in questo campo di
stupri e di morte. A volte mi stupravano 40 uomini al giorno. Al mio ritorno
nel villaggio, sono stata espulsa dalla mia famiglia e dai miei cari. Non
sapevo dove andare" [Tratto da testimonianze di donne indonesiane,
raccolte dalla scrittrice Hilde Janssen e dal fotografo Jan Benning, per la
mostra "Comfort Women", 2010, www.janbanning.com.]
"Ero commessa in un panificio, con tre bambini e un
marito alcolizzato. Avevo bisogno di denaro ed un cugino di mio marito mi ha
proposto un lavoro in Francia per le vacanze. Mi ha accolto all'aeroporto e al
mio arrivo nell'appartamento, lui ed altri uomini mi hanno sequestrato. Mi
hanno stuprato per diversi giorni, poi mi hanno sbattuto in strada. Ci sono
rimasta sei mesi, finché sono riuscita a fuggire grazie all'aiuto di
un'associazione". [Tratto dal racconto di una vittima, aiutata dal
Mouvement du Nid del Calvados, l'associazione di cui si parla, 2011]
"In seguito ad una dolorosa separazione, ho perso molti
amici. Sono caduta in depressione. E' allora che ho incontrato un uomo che
sosteneva di volere una storia senza troppe complicazioni. A me andava
benissimo. Mi ha detto che voleva iniziarmi a pratiche scambiste e
"libertarie". Non volevo sembrare una moralista ed ho accettato.
Progressivamente, mi ha costretta a rimanere in questo ambiente. Mi faceva
partecipare a serate in cui gli uomini mi calpestavano. Non sapevo più chi
fossi. Poi ha voluto filmarmi. Si trattava di sadomasochismo sempre più
violento. Ci ho messo molto tempo ad uscire dal suo dominio e a rendermi conto
che si trattava di prostituzione. [Tratto dal racconto di una donna, vittima di
una rete di sadomasochismo, riportato in Prostitution
et société, n.174, pp.4-7, luglio-settembre 2011]
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