Victor
Malarek è un giornalista che si è occupato con grande acume dei clienti della
prostituzione nel libro The Johns – Sex for Sale and the Men who Buy It pubblicato
negli Stati Uniti e in Canada nel 2009, testo preceduto da The Natashas –
Inside the Global Sex Trade, dato alle stampe nel 2003 e tradotto in 10
lingue in 12 Paesi.
In questo ventunesimo secolo,
in tutto il mondo, decine di milioni di donne e di bambine sono ridotte in
schiavitù per essere usate sessualmente.
E ogni anno centinaia di
migliaia di donne e di bambine sono condotte attraverso la tratta all'estero e da
uno Stato all'altro degli USA per alimentare il mercato del sesso.
Quando ho studiato le cause
di quella calamità mondiale che è la schiavitù sessuale, ho subito scoperto la
principale ragione della sua esistenza: GLI UOMINI, uomini che ritengono,
perché hanno i soldi, di avere il diritto di affittare e di invadere il corpo
di una donna.
Le mie ricerche mi hanno
fatto scoprire il lato peggiore degli uomini che affittano il corpo delle donne
e delle bambine. Ho potuto constatare la loro totale indifferenza verso un
altro essere umano, il loro profondo disinteresse e la loro mancanza di
rispetto per la persona prostituita, la loro pretesa di essere nel giusto e il
castello di illusioni che si costruiscono.
E ho subito imparato che i
clienti non vogliono sentir parlare dell'incredibile sofferenza umana che
stanno causando in tutto il mondo.
Ho scoperto che la sola cosa
che vogliono e di cui hanno bisogno è di credere ai miti [sulla prostituzione],
alle bugie e alla propaganda che li aiutano a chiudere gli occhi sulla realtà.
Al giorno d'oggi, gli uomini
che escono la sera con aria di sfida alla ricerca di sesso a pagamento si
aggrappano al mito che tutte le persone prostituite lo siano per SCELTA e
guadagnino soldi facili - senza uscire dal letto.
I clienti non vogliono
sentire i tragici racconti relativi al fatto che la stragrande maggioranza
delle donne e delle bambine sono state costrette a prostituirsi.
Non vogliono sentir parlare di bambine e
bambini di 5-6 anni che vengono venduti dai loro genitori disperatamente
poveri ai proprietari dei bordelli in Cambogia, in Thailandia e in Vietnam per
essere usati e stuprati dai turisti sessuali.
Non vogliono sentirsi dire
che, nel mondo occidentale, la maggior parte delle donne e delle bambine
prostituite sono state reclutate nell'industria del sesso all'età di 12, 13 e
14 anni, da adolescenti, rese
vulnerabili dalla violenza dell'ambiente che le circonda, vittime di
famiglie divise e maltrattanti
nell'ambito delle quali sono state sessualmente abusate e stuprate da padri,
nonni, zii e amici di famiglia fidati e nell'ambito delle quali la loro
innocenza ed autostima è stata distrutta.
I clienti non vogliono
sentirsi dire che la stragrande maggioranza delle donne e delle bambine
prostituite sono controllate da violenti magnaccia e da bande criminali, che la
maggior parte di loro sono dipendenti da droghe, spesso costrette alla
dipendenza dai loro magnaccia-spacciatori che utilizzano questo espediente come
strumento di controllo, e che la maggior parte delle donne e delle bambine
prostituite soffrono di gravi problemi psicologici.
I clienti non vogliono
sentirsi raccontare come i trafficanti diano la caccia e intrappolino sempre
più giovani donne e ragazze ignare per soddisfare l'apparentemente insaziabile
mercato globale del sesso.
Non vogliono sapere come
queste giovani donne e queste ragazze siano condotte nei "campi di
addestramento" e come la loro resistenza sia piegata per poter alimentare
questo mercato della carne. In luoghi nascosti, in città come Mosca, Belgrado,
Milano, Berlino, Miami e New York, dove vengono picchiate, stuprate e costrette
a soddisfare ogni richiesta dei loro nuovi proprietari e dove vengono
spersonalizzate fino al punto da non essere più in grado di agire o di pensare
a se stesse.
L'unico modo per sopravvivere
per queste donne e ragazze indigenti è la prostituzione. In sostanza, esse sono
costrette a compiere un atto disperato e non c'è mai possibilità di scelta
nella disperazione.
Questa è la fredda, dura
realtà per la stragrande maggioranza delle donne e delle ragazze nella
prostituzione e i clienti non la vogliono sentire.
Quello che i clienti vogliono
credere è la menzogna secondo la quale in qualche modo, come per magia, a una donna venga improvvisamente l'idea che
la prostituzione rappresenti un percorso di carriera gratificante e
meraviglioso!
Che queste giovani donne e
ragazze adorino essere a disposizione di
una mezza dozzina o più di tipi strani di mezza età, obesi, puzzolenti, sudati
e dopati col Viagra perché il loro sarebbe un ottimo lavoro ben pagato!
Ed è a causa di tutte le
menzogne, della propaganda e dei miti assurdi perpetuati dalla lobby della
legalizzazione della prostituzione che la situazione per milioni di donne e di
bambine vulnerabili e povere di tutto il mondo sta peggiorando.
E' un fatto che in questi
ultimi dieci anni la domanda maschile di sesso a pagamento sia aumentata a
dismisura.
La spiegazione di quello che
sta accadendo non è complicata e complessa. E' molto semplice.
Nel linguaggio economico, le
donne e le ragazze sono la merce, l'offerta. E inseriti su questo lato sono i
fattori che alimentano l'offerta: la povertà estrema, la mancanza d'istruzione
e l'eterna aspirazione degli esseri umani disperati a migliorare la propria
sorte.
L'altro lato della medaglia è
rappresentato dalla domanda e qui l'accento va posto sull'uomo.
Senza domanda non ci sarebbe
offerta.
Non sarebbe vantaggioso per
criminali e magnaccia restare in questo settore se interminabili file di uomini
non si aggirassero sui marciapiedi alla ricerca di sesso a pagamento.
Le attività clandestine degli
uomini a caccia di sesso con donne e ragazze prostituite sono costantemente
giustificate con commenti spregiudicati del tipo: "I ragazzi sono fatti
così". E' proprio questo bizzarro e radicato atteggiamento che ha condotto
all'esplosione mondiale dell'acquisto di sesso da parte degli uomini.
Esistono miti assurdi e
largamente accettati sul "bisogno maschile di sesso per allentare la
tensione" "sulle irrefrenabili pulsioni sessuali degli uomini"
sulla "prostituzione come istituzione utile ad evitare che le belle donne
e le ragazze vengano stuprate" e "come rito di passaggio che inizia i
ragazzi alla virilità".
Indipendentemente dal modo in
cui affrontate la questione del sesso a
pagamento, non potete sfuggire a questa conclusione: questa disfatta
globale dei diritti umani è interamente
attribuibile agli uomini!
La dura e fredda realtà è che
ben poco si potrà fare per porre fine a questa carneficina sessuale mondiale
finché gli uomini non si assumeranno la responsabilità dei propri
comportamenti.
Gli uomini rappresentano la
chiave di volta che consentirebbe di porre fine a questa follia sessuale
perché, a differenza delle decine di milioni di donne e di ragazze intrappolate
in questo mercato della carne, hanno la possibilità di scegliere.
Gli uomini possono fare
scelte diverse ed è quello che fanno quelli che si servono della bussola
morale.
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